Farla breve
Dice Eliot che aprile è il più crudele dei mesi: ti credo, è tempo di bilanci. Non a caso, nasce l’urgenza di fare pulizia (è Pasqua no?) e spesso cogliamo l’occasione per sbarazzarci di qualcosa, di gettare le robe inutili. Il desiderio è vedere meglio, fare chiarezza. E meno cose ci sono in giro, più lo sguardo è pulito.
Il bilancio di un’azienda è più leggibile se è snello, razionale e organizzato bene. Una squadra di calcio vince se gioca con semplicità, tiene la palla a terra e i giocatori non si perdono in dribbling inutili. Un medico si prende cura del malato se – come raccomandava Osler – pensa prima al facile, prescrive gli esami opportuni e pochi medicinali appropriati.
La comunicazione non sfugge a questa regola. Consiglia Guy Kawasaki:
- e-mail: sei frasi.
- Video: sessanta secondi.
- PowerPoint: dieci slide.
- Business plan: venti pagine.
Just do it. Siamo scortesi quando siamo prolissi e non siamo gentili se facciamo i cerimoniosi.
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