La ragazza che giocava con il cuoco (Frankfurt #4)
E’ il caso letterario degli ultimi anni: una trilogia all’ultimo respiro ambientata nel jet set della gastronomia internazionale. Il primo successo è stato Uomini che oliano le tonne, un giallo agrodolce e un po’ piccante sullo sfondo delle rotte dell’oceano indiano percorse dalle navi-industria della flotta giapponese alla ricerca delle prelibate carni delle femmine di red tuna.
Dopo è venuta La ragazza che giocava con il cuoco: altro thriller mozzafiato con un finale a sorpresa che non riveleremo. Basterà sapere che la protagonista, dopo una vincita milionaria condivisa con lo chef – al quale la legava un’insana passione per il gioco – sarà servita in versione “molecolare” ai partecipanti del più rutilante congresso medico internazionale.
Nel terzo romanzo, una giovane cracker – così soprannominata per una patologica predilezione per i Gran Pavesi al rosmarino – è costretta a letto priva di coscienza dopo aver testardamente voluto assaggiare dei funghi sospetti. La ragazza è la sola – oltre alla cuoca Carla – ad essere a conoscenza della ricetta di un eccezionale primo piatto della tradizione italiana. Le ultime pagine de La regina dei tortelli di Carla sono un susseguirsi di colpi di scena durante i quali giornalisti della “Cucina Italiana”, Slow Food e servizi deviati dal Ministero delle Politiche Agricole tenteranno di impadronirdi del segreto o di far tacere per sempre la preziosa testimone.
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