Medicina e mafia si somigliano?
Non è che l’ambiente della medicina e quello della mafia si somigliano? Riprendi il libro di Bazell, Vedi di non morire, e fai un elenco.
- Sia la Medicina (emme maiuscola) sia la mafia (emme minuscola, almeno) si fondavano su un sistema di valori (ci vorrebbero le virgolette) che oggi è in crisi; per lo meno, i due sistemi si basano oggi su fondamenta diverse da quelle di un tempo.
- Medicina e mafia sono crocevia di copiosi flussi di denaro, tra i più intensi nelle società occidentali.
- Uno dei problemi maggiori è nella difficoltà di formare giovani medici e giovani mafiosi; nel racconto di Bazell, i primi dovrebbero imparare a guarire i pazienti e invece uccidono per sbaglio, mentre i secondi vengono formati all’omicidio ma non ne sono all’altezza (per così dire), per goffagine e inettitudine.
- Medicina e mafia: per mandarle avanti ci vuole il superuomo che, all’occorrenza, primeggia nell’una e nell’altra. Killer invincibile e diagnosta insuperabile, altro che Dr House.
Noah Raiszman, su The Lancet del 3 Ottobre, scrive che il racconto di Bazell è costantemente in bilico tra la credibilità e l’assurdità a ruota libera. La stessa sensazione che prova il recensore del , Matt Ruff, che aggiunge involontariamente un altro punto all’elenco: sia nella Medicina sia nella famiglia mafiosa alcuni tra i killer hanno un’anima.
Sbaglio?
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